
Ti aiuteranno sia ad apprendere la lingua sia ad organizzare meglio la tua vita.
Per allenarti a leggere in inglese non devi necessariamente scegliere romanzi con una trama mozzafiato. Forse troverai più utile (e interessante) avere qualche suggerimento su come pianificare il tuo tempo, fare fronte alle sfide e dire no agli eccessi. Di seguito troverai cinque libri che ti aiuteranno non solo con l’inglese ma anche a organizzare la tua vita e a stimolare il tuo sviluppo consapevole.
1. Per chi è stanco di andare sempre di fretta

Eknath Easwaran, il fondatore di un centro di meditazione in California, ha cominciato a praticare la mindfulness ben prima che questa disciplina entrasse anche nella cultura delle aziende di tutto il mondo. Il suo libro ci parla di come impedire che la vanità ci trasformi in criceti che corrono sulla ruota al grido di “di più, di più, ancora di più”. L’autore sostiene che l’incapacità di astrarsi dalla routine è una delle principali cause di stress e mancanza di creatività.
“An unhurried mind brings the capacity to make wise choices every day — choices of how we use our time, of where we place our resources and our love.” (“Una mente che non conosce la fretta ci conduce a fare ogni giorno le scelte più sagge: le scelte su come usare il nostro tempo, dove investire le nostre energie e il nostro amore”).
Livello linguistico.
Per leggere con agio questo libro è sufficiente avere un livello d’inglese intermedio. E il vocabolario che incontrerai ti basterà non solo per lamentarti con uno straniero della tua agenda troppo fitta (“oh, I’m so busy”) ma anche a tenere un intero seminario di mindfulness
2. Per chi vuole imparare ad ascoltare (e a comprendere)

Come aumentare la propria efficacia comunicativa è uno dei temi preferiti dei bestseller. Più spesso, però, gli autori insegnano come esprimere i propri pensieri logicamente e con chiarezza, come catturare velocemente l’attenzione dell’interlocutore e, in generale, si focalizzano sulle tecniche per parlare meglio. Invece Michael Sorensen, un coach professionista e un esperto di marketing, propone delle semplici tecniche per imparare ad ascoltare con attenzione e (cosa più importante) a comprendere l’altra persona. Questo può essere molto più utile.
“…There is a difference between being listened and being heard and we as humans crave for both.” (“…C’è una differenza tra l’essere ascoltati e l’essere compresi e noi come esseri umani desideriamo entrambi”).
Questo libro possiede due caratteristiche che ti conquistano. In primo luogo, è molto snello. Non perché l’autore non avesse nulla da condividere, ma per la ragione che dichiara nella prefazione: Non spalmerò il contenuto su altre cento pagine solo per creare l’impressione di un libro più corposo. In secondo luogo, tutte le tecniche del libro sono spiegate con esempi di dialoghi di vita quotidiana.
Livello linguistico.
Il lessico di tutti i giorni e un’estrema specificità fanno sì che questo libro sia alla portata di lettori con un livello di inglese Intermedio. Piccolo bonus: dopo averlo letto non avrai più nessuna difficoltà con lo small talk in inglese.
3. Per chi non ha fiducia in se stesso

Probabilmente hai già sentito parlare di Elizabeth Gilbert e del suo bestseller Eat, Pray, Love. Tuttavia in Big Magic: How to Live a Creative Life, and Let Go of Your Fear, non c’è una sola parola su un matrimonio fallito o sulla ricerca della felicità personale. L’autrice qui compare in un’altra veste: quella di esperta di sviluppo personale.
Big Magic: How to Live a Creative Life, and Let Go of Your Fear smonta il mito del genio come benedizione calata dall’alto. Usando come esempio proprio il suo viaggio letterario, Gilbert dimostra come assolutamente chiunque possa diventare un genio. La cosa importante è riuscire a padroneggiare la propria ispirazione e farla diventare la principale alleata del processo creativo.
“… It is only through a human’s efforts that an idea can be escorted out of the ether and into the realm of the actual.” (“È solo grazie agli sforzi di un essere umano che un’idea può essere accompagnata fuori dall’etere e calata nel regno del concreto”).
Livello linguistico.
Questo libro sarà più agevole da leggere con un livello d’inglese Intermedio-Superiore. Se però ti va di fare qualche piccolo sforzo in più e districarti nelle difficoltà, puoi leggerlo anche se hai un livello Intermedio. In ogni caso Elisabeth ha tenuto un Ted Talk sull’argomento del suo libro: se ti interessa, cerca di non perdertelo.
4. Per chi ha meno di trent’anni

Se hai più di vent’anni ma meno di trenta, e sei ancora nella fase in cui non riesci a trovare la via di mezzo fra “è tempo di mettere su famiglia e cercare la mia strada” e “fottiti”, leggi Meg Jay, una nota psicologa statunitense. L’autrice spiega quali sono le decisioni che, prese a vent’anni, determinano il nostro stato psicologico dopo i trenta. Gli esempi citati da Jay sono tutti casi di studio dei suoi pazienti. Le storie sono opportunamente suddivise per temi: lavoro relazioni, impatto dei social e così via.
“There is no formula for a good life, and there is no right or wrong life. But there are choices and consequences, so it seems only fair that twentysomethings know about the ones that lie ahead.” (“Non esiste la formula della vita felice, e non c’è una vita giusta e una vita sbagliata. Ma esistono le scelte e loro conseguenze, quindi mi pare doveroso che i ventenniequalcosa sappiano che cosa li aspetta”).
Livello linguistico.
Chiunque abbia un livello d’inglese Intermedio-Superiore sarà in grado di leggere agevolmente questo libro. Tuttavia, c’è molto slang non proprio facilissimo, usato per descrivere emozioni e sensazioni, dato che i discorsi dei pazienti sono riportati fedelmente. Soprattutto per quanti sono ancora in dubbio se leggerlo o no, segnaliamo un Ted Talk con l’autrice.
5. Per chi dimentica i propri bisogni

Ritagliati un paio di minuti nella tua pienissima giornata e fai il conto di quanti progetti di studio o lavoro hai completato nel corso dell’ultimo mese (report, analisi, riassunti e così via). Dopodiché prova a pensare ad almeno un progetto personale di cui ti sei occupato “Per te stesso/a”. Eh, probabilmente non ne trovi nemmeno uno.
Jane Hardy, autrice di The Self-Care Project, è stata nel passato affetta da una depressione severa, da cui è uscita. Ha poi creato anche una Fondazione per il supporto a persone con problemi analoghi. Jay è convinta che la base della salute psicologica sia dedicarsi regolarmente a delle semplici operazioni incentrate sulla cura di se stessi. Per esempio, che c’è di male a annullare una serata con amici se in realtà non vorresti altro che una buona nottata di sonno per riposarti dopo una settimana di lavoro? Oppure che ne diresti di complimentarti con te stesso/a per la corsa di ieri?
“… Self-care is accessible and applicable to everyone, but it is one thing knowing the benefits and quite another to prioritize it.” (“La cura di sé è accessibile e praticabile da chiunque. Ma una cosa è conoscerne i benefici, un’altra farla diventare una priorità “).
Livello linguistico.
Il vocabolario del libro è piuttosto difficile, quindi per leggerlo ti servirà un livello Avanzato. Ma se riesci a cavartela, poi sarai in grado di descrivere le sfumature più complesse del vissuto. Se vuoi imparare l’inglese non solo attraverso i libri, ma anche in modo sistematico, iscriviti a una lezione gratuita su Skyeng.
Le lezioni sono individuali, tenute da un insegnante su una esclusiva piattaforma interattiva dove lo studente può eseguire attvità di gioco, analizzare video, disegnare e così via. L’insegnante vede tutto online e corregge immeditamente gli errori, spiega le regole e seleziona il programma di studio più appropriato. Le lezioni sono progettate in modo che lo studente parli inglese per il 60% del tempo.