
Perché i professionisti delle Risorse Umane non possono fare a meno dell’inglese
Un rude addetto al personale degli anni Sessanta dell’inglese non se ne faceva nulla, o quasi: scrivere un piano ferie, registrare un nuovo impiegato e accendere la radio era più o meno quello che faceva. Ma adesso quelle figure professionali sono state sostituite dai moderni responsabili delle Risorse Umane. Il cui compito, invece, è quello di creare un ambiente di lavoro piacevole e produttivo per il personale e costruire un’immagine aziendale attraente sul mercato. Tre professionisti ci hanno raccontato come l’inglese può aiutare a raggiungere questi obiettivi e a che cos’altro serve.
In Italia ci sono molte grandi aziende multinazionali che esigono dai loro dipendenti la conoscenza dell’inglese. Ed è compito del responsabile Risorse Umane selezionarle, intervistarle ed assumerle. Ne consegue che un professionista HR deve conoscere la lingua molto bene per essere in grado di valutare il livello dei candidati e determinare chi è idoneo a essere assunto.

Tatiana Minaeva
Career Consultant
Ora sono un consulente di carriera: aiuto le persone a trovare lavoro; in precedenza lavoravo come Responsabile delle assunzioni. Fra le aziendde per cui ho selezionato personale ci sono Mars, Johnson & Johnson, Yamaha e altri.
Il mio livello di inglese è Intermedio-Superiore. Quando si lavora con clienti internazionali, l’inglese è il pane quotidiano.
Innanzitutto, le aziende straniere prendono in considerazione solo candidati che conoscono l’inglese, e questo per tutte le posizioni: direttore/trice commerciale, autista, segretario/a, contabile, direttore/trice marketing. Per questo verificavo il livelo di inglese di ogni candidato, al telefono o dal vivo.
In secondo luogo, in clienti con cui ci si trova a lavorare sono spesso essi stessi degli expat, per cui è necessaro chiamarli al telefono in inglese, presentargli in candidato in inglese, rispondere alle loro domande in inglese, scrivere un report o qualsiasi altro genere di corrispondenza sempre in inglese.
Infine, molti candidati con esperienza in aziende internazionali sono abituati a considerare l’inglese come principale lingua di lavoro, per cui inviano solo CV in inglese.
Nell’azienda dove lavoravo ho visto molti addetti delle Risorse Umane arrivare con un’inglese insufficiente: facevano molti errori ed erano lenti nell’eseguire i loro compiti. Pur passando un sacco di tempo ad esaminare un CV non riuscivano a capire se un candidato fosse papabile o meno. Quando chiamavano il candidato al telefono, si prendevano spesso delle risposte infastidite: “È sul mio CV, perché me lo chiede?”
Di sicuro, è dura fare questo lavoro senza conoscere l’inglese.
La cultura delle risrse umane in senso moderno si è sviluppata all’estero negli ultimi 50 anni. Tutte le nuove tendenze, le pratiche e i casi di studio più interessanti vengono da lì, ecco perché è così importante seguirli e l’inglese è così necessario.

Egor Volovichev
Direttore Risorse Umane di HORS
Ritengo che conoscere l’inglese sia indispensabile per lavorare nelle Risorse Umane. Per esempio, mi è capitato di dover cercare impiegati stranieri su LinkedIn, su altre piattaforme simili o sui gruppi Facebook. Cercavamo specificamente expat che parlassero inglese. Per leggere i loro CV e sapere se potevano essere dei candidati adeguati dovevi conoscere l’inglese. Per non parlare del fatto che li dovevamo intervistare e dovevamo comunicare con loro in inglese.
Molti identificano le Risorse Umane con l’ufficio del personale, il che è fondamentalmente sbagliato. Certo, il nostro lavoro può includere l’amministrazione del personale, ma ha molto di più a che fare con le persone e la cultura.
In questo settore tutte le nuove tendenze e gli approcci più moderni non sono stati inventati in Italia. Per stare al passo con quello che succede devi conoscere l’inglese.
Naturalmente, le nuove pratiche sono state create in una lingua straniera e arrivano a noi in una forma cristallizzata o non adeguata. Tutte queste conoscenze sono importanti per guidare la formazione e l’istruzione dei dipendenti e per continuare, noi stessi, a formarci.
È impossibile costruire una forte identificazione aziendale e un ambiente confortevole per i dipendenti senza utilizzare tecnologie avanzate che non sono ancora state implementate nel nostro paese. Ci sono pratiche di successo anche in Italia, certo, ma in questo settore stiamo ancora cercando di recuperare terreno.

Evgeny Shevelevich
Direttore Risorse Umane X5 Media
Ho cominciato a lavorare nelle Risorse umane nel 2007 e ho trascorso gli 11 anni successivi in varie agenzie specializzate nella ricerca di figure dirigenziali, dove l’inglese era il pane quotidiano. Mi occupavo soprattutto di ricerche internazionali, il che mi ha consentito di tenermi aggiornato con la lingua. Oggi sono un livello Intermedio – Superiore.
Da 2018 ho cominciato a lavorare in azienda, per X5 Group; devo ricorrere all’inglese con minore frequenza ma devo ancora comunicare con persone straniere, leggere in inglese, vedere video in lingua originale. E ovviamente devo leggere documentazione attinente alle Risorse Umane.
L’inglese è soprattutto necessario in una grande azienda, e anche se ti interessano le nuove tecnologie e i tool di supporto alle Risorse Umane. Più sei qualificato, soprattutto nelle HR, e più l’inglese ti è essenziale per lavorare.
Se stai cominciando a collaborare con clienti internazionali devi seguire il nostro corso per imparare tutti i segreti della corrispondenza commerciale. Imparerai a scrivere lettere di differente tipologia: una proposta di collaborazione, la risposta a un’offerta di lavoro, un reclamo. E questi sono solo pochissimi esempi.