
Le cose che hanno cambiato alcuni proprietari in inglese si chamano affetuosamente «pre-loved» — sono già state amate. Sicuramente c’è più voglia di comprarle invece delle cose «usate» o «di seconda mano». In occasione della Giornata mondiale dello shopping scopriamo dove andare a fare spese ragionevoli all’estero: avete almeno sei opzioni per farlo.
Thrift store — negozio di articoli usati
[θrɪft stɔːr]
Il concetto di risparmio sta già nel nome: thrift può essere tradotto come «parsimonia», e la persona che programma il proprio budget in modo ragioevole si chiama thrifty. È proprio quel tipo di negozi che chiamiamo negozi dell’usato/second hand. La stessa parola second-hand nel mondo anglofono ha un significato più generico— tutti i negozi della lista messi insieme.
Qui vendono prevalentemente abbigliamento e accessori, ma capita di trovare anche stoviglie, decorazioni, dischi musicali e addirittura mobili di grandi dimensioni. Le condizioni delle cose sono diverse: da “troppo amate” a nuove.
Conviene prepararsi per la visita di un thrift store, altrimenti rischiate di perderci tutta la giornata. Il modo più sicuro è salvare in pinterest le foto di quello che vorreste comprare. Così sarà più facile per i commessi indicarvi la direzione gusta. Alcuni negozi dell’usato non dispongono di camerini. Tenetelo in mente pensando a come vestirvi per andare a fare shopping: probabilmente sarete costretti a provare i vestiti in mezzo al negozio.
Resale shop — negozio di rivendita
[ˈriːseɪl ʃɑːp]

Si traduce come «rivendita». A differenza dei negozi dell’usato qui si vendono articoli di marca in buone condizioni.
In un negozio del genere potete avere la fortuna di trovare Nike perfette con lo sconto di 50 — 70%. Tra le marche preferite dai rivenditori incontriamo spesso Adidas, Converse, Guess, Hollister, Levi’s, Steve Madden, Vans. Ecco alcuni negozi di rivendita a cui vi consigliamo di dare un’occhiata durante il prossimo viaggio negli USA:
- Plato’s Closet — abbigliamento e accessori
- Once Upon A Child — abbiglamento da bambino, giocattoli, mobili
- Music Go Round — strumenti musicali
Consignment store — negozio con merce in conto vendita
[kənˈsaɪnmənt stɔːr]
È come subito.it offline, un intermediario tra il venditore e l’acquirente: mettete in vendita un articolo, se lo comprano, ricevete i soldi, e al negozio spetta la provvigione.
I negozi con merce in conto vendita americani ed europei spesso vendono abbigliamento griffato e decorazioni per casa di lusso. Se vi interessano gli articoli di qualità superiore dovreste prima passare da qui o in un negozio di rivendita e solo dopo andare in thrift shop.
La stessa parola consignment significa «lotto, consegna». Se in futuro dovrete occuparvi dell’importazione delle merci dall’estero, avrete a che fare con consignment notes (bolla di accompagnamento).
Un altro posto da aggiungere assolutamente nella lista must visit per la prossima volta all’estero è secondhand bookstore. Alcuni di essi sono delle vere e proprie opere d’arte.

Charity shop — negozio di beneficenza
[ˈtʃærəti ʃɑːp]
È un negozio dell’usato in proprietà di una società di beneficenza, dove sono devoluti tutti i ricavi dalle vendite. Le catene più famose negli USA, Gran Bretagna ed Europa sono: Goodwill, Salvation Army, Oxfam. Una curiosità: «Seven Nation Army» della band The White Stripes in realtà è Salvation Army, Esercito della Salvezza — proprio così lo sentiva l’autore della canzone da bambino.
Principalmente qui vendono le cose donate: abbigliamento, giocattoli, stoviglie, dischi, decorazioni e altre piccole cose. Però, nei negozi Oxfam, ad esempio, si può trovare anche gli oggetti artigianali e i prodotti provenienti dall’Africa, Asia e America del Sud. Cercate su essi gli adesivi fair trade (commercio equo e solidale). Questo significa che le persone, che hanno fabbricato questi articoli, erano maggiorenni, lavoravano volontariamente e in condizioni dignitose, e sono state retribuite onestamente.
Vintage store — negozio di cose vintage
[ˈvɪntɪdʒ stɔːr]

Negozi di cose vintage si distinguono da quelli dell’usato per “l’età” degli articoli: qui si vende abbigliamento dagli anni ’20 agli anni ’90. Tutto ciò che è stato creato prima degli anni ’20 è già antique (antiquariato).
La maggior parte delle cose non sono nuove ma può capitare anche deadstock — le cose tolte dalla vendità. Di solito hanno qualche elemento della confezione originale, ma anche il venditore ve lo comunicherà sicuramente, è una trovata rara.
Il prezzo degli articoli vintage, soprattutto se sono in ottime condizioni o di marca, possono essere altini. Se approfondire la questione questo potrebbe essere un buon investimento. Per esempio, i collezionisti cacciano le borse fatte di lucite (un tipo di plastica) e ogni anno il costo di un tale accesorio solo aumenta.
C’è un’altra cosa da ricordare. Le cose vintage è meglio non comprarle senza provarle: le taglie degli anni ’50 sono diverse da quelle attuali. La parola retro nel nome del negozio non significa niente – la usano anche per le cose nuove stilizzate per una certa epoca.
Flea market — mercato delle pulci
[fliː ˈmɑːrkɪt]
Negli Stati Uniti dicono anche swap meet — dalla parola to swap (scambiarsi). Ai mercati delle pulci si trova di tutto e di più, basta voler spendere in modo consapevole: gioielli con le pietre preziose, antiquariato, opere d’arte, mobili, monete antiche, prime edizioni dei libri, le parti del corpo di una Barbie vintage – si trova pure quello.
Di solito si svolgono nel weekend, all’aperto, e qui si può contrattare il prezzo tranquillamente. Ricorda questa frase da usare in un’occasione del genere – «What’s your best price?» («Qual è il massimo sconto che possa fare?»).
Anche se non avete intenzione di comprare qualcosa, il mercato delle pulci merita una visita come un luogo d’interesse locale. Anche perché lì vicino ci sarà sicuramente delizioso cibo di strada autentico.