
Diciamo la verità, gli amanti della buona cucina guardano alla cucina britannica con un po’ di disprezzo: manca la varietà e i piatti della Nebbiosa Albione non sono molto saporiti (non c’è il sole lì!). Ma in realtà la cucina britannica potrebbe sorprenderti. Scopriamo alcuni piatti tipici britannici interessanti.
Colazione: fai il pieno di energia per tutta la giornata.
Se vai in Gran Bretagna devi assolutamente provare una full English breakfast (una colazione inglese completa). Sembra pensata appositamente per i turisti che stanno per iniziare un lungo giro di visite. Fornisce moltissime calorie, proprio quelle che ti servono per sostenerti per tutto il giorno. È anche un ottimo modo per affrontare i postumi di una sbornia mattutina (ricordatelo nel caso in cui dovessi esagerare al pub).

Troverai scrambled eggs (uova strapazzate), pancetta croccante, patatine, black pudding (sanguinaccio), kidney beans (fagioli in salsa di pomodoro), pomodori arrosto, funghi e hash browns (frittelle di patate, che sono arrivate nella cucina britannica dalla tradizione americana). Il nome abbreviato di questa colazione è “fry up“. Il tutto è servito con pane tostato, burro e una tazza di tè nero.
A proposito, la colazione può variare da regione a regione. Per esempio, una colazione scozzese completa include piccoli pezzi di haggis ben fritti, in Irlanda il tradizionale soda bread viene servito al posto del toast, mentre la versione gallese include pesce, cozze o alghe.
Pranzo: sfatiamo il mito che il cibo britannico sia monotono
“Pesante e poco creativa” è così che viene descritta di solito la cucina della Nebbiosa Albione. Beh, sul primo punto siamo tutti d’accordo: certo non si va in Inghilterra per mangiare un’ insalata. Le verdure non sono certo tipiche di questa zona, che è caratterizzata da un clima atlantico piuttosto rigido. E per quanto riguarda la creatività… ti verrebbe mai l’idea di mettere in salamoia delle uova sode nella salsa Worcester, ricoprirle con purè di patate e carne macinata e poi friggerle velocemente nel pangrattato? Si chiamano Scotch eggs (uova alla scozzese). Non è proprio un piatto scozzese, però. Si mangia in tutto il Regno Unito e di solito è un must nazionale per i picnic.
Mangiare al volo e bene si può, con una porzione di fish and chips. È un fast-food caratteristico londinese: si vendeva per le strade della capitale britannica già a metà del XIX secolo, all’inizio in piccoli negozi a conduzione familiare che vendevano attrezzature da pesca. Il fish and chips ha guadagnato rapidamente popolarità in tutto il paese ed è diventato famoso oltre i suoi confini.
Il “fish” di solito è il merluzzo (che ha un sapore neutro), ma nei ristoranti di fascia alta si possono trovare tipi di pesce più pregiato: eglefino, platessa, trigone, branzino, spinarolo o pesce spada. Il pesce si serve imburrato (buttered) o impanato (breaded). Le patate tagliate in grossi pezzi sono fritte. Il fish and chips è spesso servito con piselli verdi.

Lo Sheperd’s pie (torta del pastore) ti farà sicuramente pensare alla torta di patate della nonna. Questa versione, però, ha un sapore più ricco e sofisticato: oltre alla carne macinata, il ripieno include verdure (cipolle, carote, zucca e sedano) e il purè di patate è spesso mescolato con panna o formaggio cremoso. Il piatto è aromatizzato con rosmarino e salsa Worcester. Per inciso, la torta del pastore è preparata con carne di pecora (il pastore pascola le pecore, non altro bestiame). Se la carne è di manzo o di tacchino, allora si tratta di Cottage pie.
In effetti, ci sono molti pasticci di carne nella cucina britannica. Per esempio, c’è il pork pie (carne di maiale tritata e gelatina di maiale) servito freddo con salsa di mirtilli rossi e verdure sottaceto, o il festoso steak and kidney pie (carne di manzo tagliuzzato e reni condito con una densa salsa marrone, sormontato da un “cappello” di pasta non lievitata). Si dice che queste torte siano state inventate un tempo dai cacciatori: la prima da portare con sé a caccia, l’altra da mangiare a casa dopo averla riscaldata.
Il piatto britannico più famoso e “internazionale” è il roast beef, un taglio pregiato di manzo che viene infornato e condito con condimenti semplici: sale, pepe, a volte spicchi d’aglio o un rametto di rosmarino. Quando viene portata intavola, la carne viene condita con il sughetto che rimane nella pentola durante la cottura. Sembra un piatto molto semplice, ma vale la pena di provarlo cucinato “a casa sua”, perché le isole britanniche sono rinomate per la loro carne di qualità.

A proposito, se sei al ristorante e ti vedi servire un antiestetico pezzo di pasta sfoglia per pranzo, non allarmarti: è lo Yorkshire pudding. Forse lo troverai un po’ deludente. In realtà, non è nemmeno un piatto, è un’alternativa al pane, ma è molto apprezzato dai britannici.
Durante il tuo viaggio nel Regno Unito, non dimenticare di assaggiare le specialità regionali. In Scozia, il piatto forte è ovviamente l‘haggis. Nonostante il nome poco appetitoso, non ha niente a che vedere con i pannolini (Huggies), ma non tutti i turisti hanno voglia di provarlo. L’ingrediente principale dell’haggis è la trippa di polmoni, cuore e fegato mescolata con cipolle, lardo e una miscela di varie farine e poi usata per riempire lo stomaco di una pecora… Devo continuare?
Scherzi a parte, l’haggis è un piatto davvero delizioso. Molto tenero e saporito, viene servito con due palline di purè di patate e rape. E sta benissimo con del vino rosso giovane.

Se sei in Irlanda del Nord, assaggia lo stufato irlandese, l’Irish stew, il piatto della tradizione irlandese povera. Si tratta semplicemente di grandi pezzi di agnello, cipolla e patate stufati insieme. La ricetta moderna permette delle variazioni: sedano, pastinaca e carote sono spesso aggiunti alle verdure, e birra scura (più spesso Guinness, ovviamente) viene versata abbondantemente nello stufato durante la cottura. Poi puoi versare una pinta di birra scura anche nella tua bocca.
Il tè delle cinque
Il tea party britannico non è l’equivalente di una merenda pomeridiana, ma un vero rituale nazionale. Questa usanza fu introdotta nella cerchia dell’aristocrazia nel secolo scorso dalla regina Anna, che, a quanto pare, non sapeva come trascorrere il tempo tra il pranzo e la cena, dato che l’etichetta non permetteva al sovrano di sgranocchiare qualcosa. Il tè inglese è quello nero indiano , naturalmente. Solo con latte, nient’altro!
Con il tè di solito si serve qualcosa di dolce. Per esempio i classici scones, dolci non lievitati con burro, clotted cream (panna densa) o marmellata fatta in casa. Difficile trovare un britannico che non provi un misto di gioia e orgoglio nazionale alla parola scones.
Altri dolci “delle cinque” sono le focaccine (crumpets) con burro e miele, il pane al malto (malt loaf) con frutta secca o la pasta frolla (shortbread). E non pensare nemmeno di chiedere un caffè! Ti guarderebbero in modo strano.

Altri dolci “delle cinque” sono le focaccine (crumpets) con burro e miele, il pane al malto (malt loaf) con frutta secca o la pasta frolla (shortbread). E non pensare nemmeno di chiedere un caffè! Ti guarderebbero in modo strano.
Se vuoi provare tutti questi piatti nella loro patria, prepara il tuo viaggio in anticipo e studia l’inglese con Skyeng (così potrai dire al cameriere esattamente che tipo di torta vuoi). Decidi un obiettivo e raggiungilo insieme al tuo insegnante.
Cena: alla scoperta della cucina coloniale
Mentre il pranzo è di solito consumato in fretta, nella pausa tra il lavoro e altre faccende urgenti, la cena nel Regno Unito è un momento da godere con calma. . Prenota un tavolo in un ristorante per sperimentare la cucina anglo-indiana se non sei ancora convinto di quanto sia vario il cibo britannico “purosangue”.
Il pollo tikka masala è considerato uno dei piatti più popolari nel Regno Unito. La leggenda vuole che sia stato inventato “accidentalmente” da un cuoco del Bangladesh a metà del secolo scorso, mentre sperimentava con prodotti locali nel tentativo di ottenere il “massimo sapore indiano”. In questo piatto, pezzi disossati di carne bianca vengono prima marinati in yogurt e spezie, poi cotti in forno e serviti su un letto di riso con una salsa al curry a base di crema di cocco e pomodori passati.

Un altro piatto espatriato è il kedgeree. È un pesce (idealmente eglefino affumicato) servito con riso, uova sode, prezzemolo tritato e uva sultanina. Il tutto è completato da una salsa di panna e curry. Sembra un piatto assurdo, ma è ancora una volta la dimostrazione che lo stereotipo secondo cui la cucina britannica è noiosa non è altro che un mito.
E per dolce?
C’è da dire che il dessert non è obbligatorio alla fine di un pasto britannico (probabilmente perché a fine pasto lo stomaco è già appesantito). È più spesso un piatto festivo preparato per un’occasione speciale. I dolci britannici sono molto dolci, a volte anche eccessivamente. La crema pasticcera “custard” (che in alcuni paesi è anche chiamata “crema inglese”) è spesso mangiata da sola, cosparsa di un po’ di cannella. La crema pasticcera è spesso usata per affogare il gelato, la meringa o un pezzo di pan di spagna, e viene aggiunta a crostate, torte, mousse, budini e dolci. Si usa anche nei dessert “trifle“, dove i frutti di bosco freschi vengono ricoperti con la crema pasticcera e panna montata.
Forse già sai che gli inglesi hanno una particolare predilezione per le crostate. La crostata Bakewell è una torta alla marmellata di mandorle. Anche questa,a quanto sembra, nata dall’errore di un pasticcere che ha aggiunto per sbaglio uno strato di biscotto alle mandorle a una normale crostata. I mince pies non hanno niente a che vedere con la mince pie: sono fatti con frutta secca e candita, noci, mele, spezie, brandy o rum e non possono mancare sulla tavola a Natale.

Il pudding dallo sgradevole nome di “spotted dick” è a base di grasso di manzo (beef suet). Ancora una volta, è meglio di quanto si immagini. Si tratta di un dolce umido e appiccicoso con un forte sapore di ribes nero. Uan curiosità: a causa delle continue battute sul suo nome, questo dolce maculato viene chiamato “spotted Richard” in alcune parti del Regno Unito.